lunedì 24 febbraio 2014

Cirsu/3: il CdA sulla situazione occupazionale dei lavoratori ex-Sogesa SpA

Cirsu SpA . Sulla scorta dei pareri acquisiti dalla Provincia di Teramo, dall’Arta, dalla ASL e dal Comune di Notaresco, il 12 febbraio scorso la Regione Abruzzo ha rinnovato l’autorizzazione che per gli inizi di marzo consentirà, previa verifica delle prescrizioni disposte da parte degli organi di controllo, la ripresa degli abbancamenti dei rifiuti urbani indifferenziati trattati e non più recuperabili. L'annuncio è stato dato nel corso della conferenza stampa sull’attuazione del piano di risanamento aziendale.
Riguardo alla vicenda occupazionale ex-Sogesa SpA , i vertici affermano “ nel corso del tempo, Cirsu SpA e i Comuni soci hanno prestato la dovuta attenzione alla vicenda dei lavoratori ex-Sogesa SpA, che vivono una oggettiva difficile situazione. L’impegno sarà certamente rinnovato nei prossimi mesi e ha consentito, ad oggi, il reimpiego di lavoratori in numero superiore alle previsioni iniziali.
Pur trovando “singolare” l’apprezzamento manifestato dalle rappresentanze sindacali aziendali sulla proposta formulata da AIA SpA (socio privato di Sogesa SpA), nei fatti non rispettosa dei dettati di legge e non soddisfacente in termini economici e finanziari, Cirsu SpA ha infatti assunto davanti al Prefetto di Teramo un preciso impegno per il riassorbimento programmato di almeno il 70% dei dipendenti in precedenza impiegati.
A tal proposito, Cirsu SpA trova ancor più singolare l’atteggiamento delle rappresentanze sindacali provinciali che, molto probabilmente non sufficientemente informate, hanno ritenuto di sostenere strade avventurose e dall’esito del tutto incerto, atteggiamento che, in un momento così delicato, rischia di alimentare ancor di più il malessere sociale.
I Comuni soci e il Consorzio Stabile Ambiente scarl (gestore di parte del Polo tecnologico) hanno mantenuto pienamente fede agli impegni presi davanti al Prefetto, tanto che – come detto – le unità ex Sogesa attualmente impiegate a tempo pieno sono superiori e di numero doppio a quanto previsto nel cronoprogramma. Nello specifico, le unità al momento reimpiegate a tempo pieno sono 11, di cui 3 nei servizi di raccolta del Comune di Bellante e 8 nel polo tecnologico, a cui si sommano 2 unità a tempo parziale impiegate sempre nei servizi di raccolta del Comune di Bellante.
Tutto questo è stato possibile nonostante il tanto richiamato impegno assunto da Cirsu SpA e dai Comuni soci davanti al Prefetto non sia stato mai accettato dalle rappresentanze sindacali.
La vicenda è nell’insieme ben documentata e già posta all’attenzione del Prefetto in occasione della querela sporta dal Presidente di Cirsu SpA nei confronti di uno dei lavoratori ex Sogesa SpA.
Il Consiglio di Amministrazione e i Comuni soci erano, e sono, consapevoli, del fatto che la ripresa delle attività da parte di Cirsu SpA avrebbe condotto ad un riequilibrio del sistema di gestione dei rifiuti in ambito regionale: un sistema che, anche per responsabilità della compagine Cirsu-Sogesa, da oltre 4 anni vede l’intero teramano conferire fuori provincia, se non fuori regione, rafforzando le realtà private a danno di quelle pubbliche.
Cirsu SpA sta tornando gradualmente a svolgere il proprio ruolo e il riavvio progressivo delle attività rappresenta lo strumento di maggior garanzia per dare risposte adeguate ad un contesto sociale e territoriale purtroppo da tempo martoriato”.

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