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venerdì 15 novembre 2013
Consiglio Provinciale: stima dei danni del maltempo e risoluzione sul dissesto idrogeologico
I danni alla rete stradale provinciale e ai fiumi di competenza, ad una prima stima, ammontano a 12 milioni e 400 mila euro. Anche questa volta le piogge torrenziali hanno causato enormi problemi al territorio teramano, alle strutture pubbliche, a molti privati e a tante imprese.
In apertura di Consiglio, questa sera, il presidente Valter Catarra, ha presentato una risoluzione da inviare al Parlamento chiedendo che “venga recepita con urgenza la proposta del Ministro dell’Ambiente per un Piano straordinario e pluriennale di manutenzione del territorio e che venga approvata la proposta di legge per scorporare dal Patto di stabilità gli investimenti per la difesa del territorio”.
Per la copertura finanziaria – il Governo attualmente ha stanziato 30 milioni di euro, meno di un milione per Regione, mentre secondo le previsioni del Ministero per l’Ambiente occorrerebbero 500 milioni l’anno – la risoluzione della Provincia propone: “che vada revisionata la spesa pubblica: fondi per le forze armate, contributi di solidarietà alle cosiddette “pensioni d’oro”, abbassamento del tetto di spesa per la dirigenza pubblica e delle società pubbliche partecipate, dimezzamento dei parlamentari per citare alcune delle voci di spesa più controverse, per destinare immediatamente maggiori risorse al Piano”.
“La lotta contro il dissesto idrogeologico è un’emergenza nazionale e rappresenta il più grande investimento infrastrutturale che il nostro Paese ha il dovere di compiere per tutelare il il proprio suolo, garantire maggiore sicurezza ai cittadini e attivare migliaia di cantieri, con ricadute importanti anche sull'occupazione – ha continuato il Presidente - in queste ore, così come è sempre accaduto in circostanze simili, gli uomini e i mezzi della Provincia sono stati al fianco delle comunità locali; dei cittadini e dei sindaci, con centinaia di interventi negli ultimi tre giorni. Insieme alla solidarietà, ora, sale un moto di impotenza e indignazione per la sottovalutazione di un problema che sempre più spesso assume i toni del dramma e della tragedia: dal contributo di vite umane al colpo, anche questo fatale, all’economia locale. La Provincia di Teramo si è vista assegnare 33 milioni di euro per l’alluvione del 2011: al momento abbiamo distribuito agli enti locali circa 5 milioni di euro che ci sono già stati trasferiti. Mancano all’appello ancora 28 milioni di euro. 20 arriveranno dalla Regione Abruzzo entro fine mese.Ma oggi vi è la consapevolezza che buona parte di questi finanziamenti, se li avessimo avuti a disposizione e li avessimo spesi, sarebbero scivolati via insieme alle piogge torrenziali. Negli ultimi 5 anni la Provincia teramana, così come è accaduto in altre aree del Paese, è stata interessata da almeno 4 episodi alluvionali di grave entità. Ai danni subiti dagli enti locali – per le strade, le strutture pubbliche e i fiumi – si aggiungono quelli sofferti da migliaia di privati, di imprenditori, di agricoltori. La stima dei danni sale a centinaia di milioni di euro. Ogni euro speso in prevenzione farebbe risparmiare dieci euro di danni: questo dicono gli esperti”.
Il consigliere del Pd, Renzo Di Sabatino, ha dichiarato la disponibilità del gruppo a votare la risoluzione – che per Statuto ora dovrà essere trasformato in Ordine del Giono e votato nel prossimo Consiglio – ma, ha sottolineato: “fra i responsabili deve essere indivuata anche la Regione Abruzzo che in questi anni ci ha lasciati soli, ha lasciato sola anche la Provincia con promesse di soldi che non arrivano mai e non avviato alcuna programmazione rispetto ad un problema enorme come questo”.
L’assessore alla viabilità Elicio Romandini ha quindi relazionato su questi tre giorni di maltempo, sugli interventi effettuati dalla Provincia e ha presentato una prima stima di danni: 12 milioni e 400 mila euro. “La Provincia ha attivato 220 milioni di somme urgenze ma è chiaro che siamo in forte difficoltà – ha chiarito l’assessore Romandini – i danni più consistenti, che prevedono interventi complessi sia per la rimozione delle frane sia per la messa in sicurezza, si registrano nelle aree montane e interne: a Valle Castellana e nell’area Pietracamela, Intermesoli e Fano. A Vallenquina c’è ancora una casa completamente isolata Grande preoccupazione per i ponti sul Vomano e per le problematiche che si presentano a valle sulle foci. Ci auguriamo che arrivino presto in cassa i 20 milioni stanziati dalla Regione per l’alluvione del 2011”.
Per quanto riguarda il dissesto idrogelogico, l’assessore all’urbanistica Vincenzo Falasca, ha annunciato che nei prossimi giorni porterà in Giunta una delibera: “già pronta, con la quale approviamo subito una variante all’attuale Piano territoriale per la riduzione drastica e immediata del consumo di suolo e quindi della possibilità edificatoria. Questo nell’ottica del riuso del suolo edificato e, quindi, della mitigazione degli effetti del dissesto idrogeologico”. Infine l’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi, ha ricordato il ruolo della Provincia quale promotore a livello regionale del “contratto di fiume” per un approccio “concreto e fattivo” al risanamento delle aste fluviali.
In apertura di seduta il Presidente del Consiglio, Mauro Martino, ha ricordato la figura del consigliere Claudio Pasabella, di Giulianova, venuto a mancare qualche settimana fa. Al suo posto, in aula, è subentratoPietro Enzo Di Giulio di Roseto.
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