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mercoledì 16 ottobre 2013

Ospedale di Atri, Caramanico : dalla ASL scelte inadeguate e contrarie alle esigenze degli utenti


“Una struttura come quella dell’ospedale di Atri, che si è sempre caratterizzata per elevati livelli di prestazione, in particolar modo negli ambiti della chirurgia e della medicina nucleare, oggi, a
seguito delle scelte operate dalla direzione della Asl, è costretta a fare i conti con molteplici carenze in settori cruciali come le unità operative di Urologia, Psichiatria, UTIC”. E’ quanto rileva il
Consigliere regionale di SEl, Franco Caramanico, in un’interpellanza inviata questa mattina al Presidente Nazario Pagano. Caramanico, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo nel presidio ospedaliero insieme al deputato Gianni Melilla e a una nutrita delegazione di SEL del comprensorio territoriale, sottolinea che “la direzione generale ha proceduto alla chiusura della Medicina Nucleare e alla abolizione della convenzione per la PET, nonostante le stringenti necessità da parte dell’utenza, costretta a lunghe liste di attesa. Inoltre l’atto aziendale non prevede la presenza di una Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, bensì semplicemente una di Terapia Intensiva Post-Operatoria. Come se non bastasse, è stata bloccata l’attività di endoscopia, a fronte della presenza di sale operatorie all’avanguardia per attrezzature. Per questo – conclude
Caramanico - chiediamo al Commissario per la Sanità, Gianni Chiodi, quali siano le ragioni del depotenziamento progressivo della struttura ospedaliera di Atri e per quali ragioni non venga organizzato un tavolo di confronto con i soggetti portatori di interesse, per meglio chiarire esigenze e necessità del nosocomio”.

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