giovedì 4 luglio 2013

Stop della Corte Costituzionale al taglio delle Province: la soddisfazione di Teramo Nostra


Nella giornata di ieri, mercoledì 3 luglio 2013, la Corte Costituzionale ha definitivamente sancito l’illegittimità costituzionale della Riforma che prevedeva il taglio e il riordino delle Province, varata dal Governo Monti. La Corte ha infatti accolto il ricorso presentato da otto Regioni , dichiarando l’incostituzionalità delle misure adottate nel decreto “Salva-Italia”.
Le Province con meno di 350mila abitanti e un estensione inferiore ai 2500 chilometri quadrati venivano con un colpo di mano cancellate ed accorpate, per effetto della “spending review”. Tra queste figurava la Provincia di Teramo che veniva annessa a quella dell’Aquila, con la conseguente perdita di enti, uffici e servizi ed oltre mille posti di lavoro.
L’associazione “Teramo Nostra” intraprese la scorsa estate, un’importante battaglia contro questo decreto-legge, per la difesa dell’integrità territoriale della Provincia di Teramo e di Teramo Città Capoluogo. Tra i promotori delle tante manifestazioni si distinsero particolarmente il Prof. Sandro Melarangelo, Mirko De Berardinis, Antonio Topitti oltre al Presidente Piero Chiarini.

Fu promosso uno stato di agitazione a difesa del territorio provinciale. “Ma in tanti, anche nei Partiti, avevano già svenduto i nostri confini ad altre realtà della Regione. Furono organizzate dal mese di luglio fino ad ottobre una serie di iniziative per la difesa della Provincia di Teramo, tra le quali ricordiamo: diverse conferenze stampa, le assemblee pubbliche organizzate nella sede di “Teramo Nostra” e in Piazza Martiri della Libertà, l’affissione di manifesti e i tanti volantinaggi e banchetti per sensibilizzare la Cittadinanza.
Fu organizzata perfino una manifestazione a L’Aquila a novembre, insieme con l’Amministrazione Comunale, nel giorno in cui il Consiglio Regionale votava la proposta di riordino delle Province.
Molti cittadini hanno condiviso ed apprezzato la battaglia portata avanti nei mesi da “Teramo Nostra”. Molti altri, tra cui tanti politici e rappresentanti delle Istituzioni, hanno preferito restare in silenzio, ignorando la nostra mobilitazione e dimostrando cosi di non avere a cuore il futuro di Teramo”.
“Ieri la Corte Costituzionale ha bocciato definitivamente questo riordino delle Province con una motivazione che “Teramo Nostra” ha sempre sostenuto e ribadito in ogni sede, sin dalle prime conferenze stampa: il decreto-legge è un atto del Governo, destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità ed urgenza e in quanto tale è uno strumento normativo non utilizzabile per una riforma organica e di sistema come quella effettuata dai “tecnici” Monti e Patroni Griffi.
A coloro che nei mesi scorsi hanno etichettato la nostra importante battaglia come “campanilistica”, “provinciale”, “a scopo elettorale” o ai concittadini che ironizzarono sulla manifestazione a L’Aquila paragonandola ad una marcia di vecchia memoria, rispondiamo con l’efficacia della legge pronunciata dalla Consulta, che ci ha dato pienamente ragione, avendo sancito l’incostituzionalità della riforma con questa storica sentenza.
Teramo Nostra, nell’esprimere viva soddisfazione per la vittoria ottenuta, ribadisce che se le Province vanno davvero riformate per tagliare la spesa pubblica, allora vanno abolite tutte, con una seria Riforma Costituzionale in Parlamento, evitando cosi i dannosi e scellerati accorpamenti che tanto caos hanno generato in tutto il Paese. Ci auguriamo altresì, che insieme all’eliminazione di tutte le Province, vengano accorpati i numerosi Ministeri nazionali e vengano drasticamente ridotti i costosi apparati burocratici dello Stato con il taglio dei tanti dirigenti ai vari livelli, che costano da soli come un intero Consiglio Provinciale”.

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