mercoledì 10 luglio 2013

Atri: servizi potenziati con la nuova sede dell’ufficio decentrato del Centro per l’impiego


Impegno condiviso per contrastare la disoccupazione ed offrire a chi cerca lavoro un servizio sempre più efficiente. È quanto ribadito dalla Provincia e dal Comune nel corso della visita istituzionale e della successiva conferenza stampa che si sono svolte questa mattina nella nuova sede dell’ufficio decentrato del Centro per l’impiego di Roseto ad Atri, operativo già da alcuni giorni nei nuovi locali della Provincia in corso Elio Adriano.
La nuova sede, situata al centro di Atri all’interno dell’edificio ex Itc, offre ai lavoratori i servizi ordinari di prima accoglienza, le iscrizioni e le certificazioni.
Dei circa 63 mila iscritti ai Centri per l’impiego della provincia di Teramo, il Cpi di Roseto ne annovera circa 19 mila e, tra questi, sono alcune migliaia (soprattutto i residenti nei territori del Cerrano e nei comuni della Val Fino oltre che quelli che abitano ad Atri) le persone che si rivolgono abitualmente agli sportelli dell'ufficio decentrato.

Alla visita di questa mattina hanno partecipato l’assessore al Lavoro e alla Formazione Eva Guardiani, l’assessore al Bilancio Davide Di Giacinto e il sindaco di Atri Gabriele Astolfi.
“Siamo felici di aver dato una sede finalmente adeguata allo sportello di Atri – ha dichiarato l’assessore Guardiani – che, è questo il nostro auspicio, sarà in grado di aumentare la qualità del servizio offerto agli utenti ed offrire alle persone in cerca di occupazione uno strumento più consono ai loro bisogni”.
“La nuova sede – ha aggiunto l’assessore Di Giacinto – rientra nell’obiettivo di migliorare complessivamente i servizi offerti al cittadino e la qualità degli stessi. Obiettivo che si può dire già raggiunto grazie alla sinergia di intenti e di iniziative tra Provincia e Comune”.
“Plaudiamo all’iniziativa della Provincia – ha detto il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi – che aiuta a potenziare un servizio essenziale soprattutto in un periodo come questo in cui a soffrire sono sia le famiglie sia le singole persone in cerca di lavoro”.

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