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venerdì 15 marzo 2013

Vallata del Vomano: lavoratori della Pegaso da 6 mesi senza stipendio. 60 famiglie in ginocchio


Una situazione molto grave quella di 60 lavoratrici e lavoratori dipendenti del Consorzio di Cooperative Sociali PEGASO di Bisenti (TE). Detto Consorzio ha in affidamento dall’Unione dei Comuni del Medio Vomano la gestione dei servizi sociali sul territorio e in particolare di: segretariato sociale, sostegno psico-sociale per minori, assistenza qualificata nelle scuole dell’obbligo, trasporto anziani e disabili, servizio accompagnamento e trasporto disabili scuole superiori, servizio di supporto al piano di zona e assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti. Questo è il loro sfogo:
“Ebbene noi non percepiamo lo stipendio da sei mesi, senza contare che molti devono ancora percepire la tredicesima del 2012, siamo disperati, ma soprattutto arrabbiati e disgustati, perché non sembra esserci nessuno spiraglio per la nostra situazione.
Le nostre Cooperative non hanno i fondi per pagarci, perché L’Unione dei Comuni non le paga e la Regione Abruzzo ha drasticamente tagliato le risorse per il sociale e i trasferimenti dei fondi dalla regione arrivano a singhiozzo e del tutto non sufficienti per adempiere i pagamenti dovuti.
Noi umili lavoratori non sappiamo di chi è la causa di tutto ciò, sappiamo solo che tutti fanno da scaricabarile rimandando la colpa all’organo superiore, addirittura sembrerebbe che i fondi regionali per il 2012 siano già tutti trasferiti all’Unione, allora noi ci chiediamo come faranno a pagarci anche le mensilità dell’anno passato, e quelle di quest’anno già maturate?
Come già detto siamo 60 famiglie davvero alla disperazione, pieni di rabbia e disgusto, nessuno che ci possa dare qualche certezza, nella campagna elettorale appena passata qualcuno aveva promesso qualche sblocco di fondi, peccato che sono stati destinati alla vecchia Comunità Montana che è in liquidazione ed è stata sostituita dall’Unione dei Comuni del Medio Vomano.
A tutto ciò si aggiunge che per il tipo di lavoro che facciamo, non possiamo scioperare poiché sarebbe un’interruzione di pubblico servizio e perseguibile penalmente, inoltre molti di noi hanno l’aggravio di dover anticipare il costo del carburante per raggiungere gli anziani nelle proprie case; tutto questo per dirvi che siamo davvero stufi, esasperati e pronti a qualche gesto estremo per avere ciò che ci spetta di diritto e se avverrà qualche clamorosa azione, la colpa non sarà certo la nostra".

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