giovedì 12 luglio 2012

Chiusura dell’ufficio postale di Mutignano. Lettera aperta del Sindaco Monticelli


Apprendo, in questi giorni, che il piano di riorganizzazione di Poste Italiane prevede la chiusura di moltissimi Uffici Postali perché giudicati “non sostenibili economicamente”. Tra gli Uffici a rischio chiusura figura anche quello ubicato nella Frazione di Mutignano. La paventata chiusura dell’Ufficio Postale del nostro Borgo Antico costituisce una vera e propria tragedia per la Comunità perché, tra le altre cose, incide negativamente sul benessere degli abitanti, incentiva l’emigrazione ed abbatte il valore dei fabbricati.
Quest’Amministrazione è da tempo impegnata per migliorare la qualità della vita di Mutignano e la chiusura di un presidio, che in un certo senso rappresenta lo Stato, l’ultimo rimasto, sarebbe una vera iattura. Certo, non possiamo nascondere che il servizio postale classico, con l’affermarsi della posta elettronica e la diffusione delle agenzie di recapito, non è più quello di una volta, ma esso è stato integrato con servizi finanziari utilissimi, soprattutto nei piccoli centri.
Evidentemente ciò non basta per salvare i piccoli presidi, ma le cose cambierebbero se si trasferissero agli Uffici Postali una serie di servizi a pagamento come, ad esempio, il rilascio di certificazioni o la possibilità di pagare il ticket sanitario. Anche la possibilità di gestire alcune pratiche relative ai servizi idrici, elettrici e del gas potrebbe essere una soluzione.
Credo che la problematica vada affrontata con fermezza e decisione a tutti i livelli istituzionali. Una proposta di legge ad hoc sarebbe accolta molto positivamente perché in linea con l’esigenza di razionalizzare i servizi pubblici e di ridurne i costi. Tutto ciò avrebbe un’evidente valenza sociale. Una cosa è certa, se il piano di smobilitazione di Poste Italiane andrà avanti l’entroterra morirà, i giovani continueranno a “scappare” ed a favorire lo spopolamento già in atto da diverso tempo. Gli anziani che vi rimarranno saranno abbandonati a se stessi e dovranno sopportare notevoli difficoltà.
Non credo che sia questo il futuro che vogliamo.

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