venerdì 20 luglio 2012

“Cavalli” di Michele Rho in concorso al Roseto Opera Prima


"Cavalli", film d'esordio del giovane regista milanese Michele Rho, tratto dal romanzo omonimo di Pietro Grossi, apre il concorso della XVII edizione di Roseto Opera Prima, rassegna ideata e organizzata dal Comune di Roseto e curata dal regista Tonino Valerii.
La speciale giuria è scelta tra il pubblico ed è presieduta dallo scrittore Mario Moretti.
Il film sarà proiettato venerdì 20 luglio, alle ore 21.30 nel cinema all'aperto della Villa Comunale.
La trama:
Ambientato alla fine dell'Ottocento, in uno sperduto paesino degli Appennini, il film racconta la storia di due fratelli diversi e legatissimi che, alla morte della mamma ereditano due puledri.
Pietro e Alessandro, grazie agli insegnamenti di un vecchio allevatore, imparano ad amare i cavalli e si ritrovano già grandi. Alessandro sente crescere il desiderio di oltrepassare le montagne e andare lontano, di città in città, fino al posto che potrà chiamare casa, mentre Pietro vuole diventare allevatore e vivere con Veronica, la ragazza che ama. I due fratelli scopriranno che per realizzare i propri sogni bisogna pagare un caro prezzo arrivando a dirsi addio.
Il film è un viaggio nelle più profonde viscere dell'umanità: il tema della famiglia e della crescita, del sesso e dell'amore, della malattia e della morte, del lavoro e dell'ambizione, dell'onestà e della realizzazione personale, del concetto di tempo e spazio, della natura e degli animali, dell'invidia, della speranza. Il male e il bene, la vita che vince sulla morte. Sono temi forti che si intersecano con semplicità e nitidezza per formare all'unisono lo spettro completo delle sensazioni vitali.
Presentato all'ultimo Festival del Cinema di Venezia nella sezione Controcampo Italiano, Cavalli è un raro – nel panorama nostrano – caso di film epico. Epico nelle inquadrature e nei campi, che respirano il paesaggio aspro e immenso delle montagne che riprendono. Dal western prende il battito universale, il respiro profondo, la ricerca visiva di libertà. Qua e là addirittura qualche duello. E però il ritmo del racconto rimane quello cadenzato e lento dell'800 rurale italiano.

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