Lunedì prossimo, 11 giugno 2012,
gli operai e i cani-pastore del Corpo Forestale dello Stato (Ufficio
Territoriale per la Biodiversità dell'Aquila) condurranno ai pascoli estivi di
Campo Imperatore le 500 pecore selezionate del Centro Pilota Sperimentale per
l'Ovinicoltura "San Marco" (Castel del Monte – AQ).
L'imponente gregge partirà alle 8
del mattino dai 1100 metri di quota di Castel del Monte, per arrivare intorno
alle ore 16 ai pascoli di Campo Imperatore, a quota 1600 metri, dopo aver
percorso circa dieci chilometri sull'antico Tratturello che portava ai
vastissimi pascoli del Gran Sasso dalla zona di Barisciano, cioè dal Regio
Tratturo L'Aquila-Foggia.
Tutti i cittadini sono stati invitati
a condividere l'evento camminando al passo lento della transumanza con
forestali, pastori e pecore, aggregandosi fin dalla partenza o a partire da
alcune tappe intermedie.
Le 500 pecore sono quelle accudite
dal Corpo Forestale nel suo Centro Pilota Sperimentale per l'Ovinicoltura
"San Marco" di Castel del Monte: qui si tutela la biodiversità degli
animali da allevamento, attraverso la conservazione e il recupero delle razze
locali ovine e caprine in pericolo di estinzione, anche attraverso il
miglioramento genetico della razza Merinizzata italiana, frutto della selezione
operata proprio nel Centro attraverso anni di ricerca e sperimentazione. Ed è
proprio nello stesso Centro che sta per essere attivato, con la collaborazione
ed i finanziamenti dell'Ente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della
Laga, il primo Museo della transumanza dell'area del Gran Sasso d'Italia.
L'Ufficio Territoriale per la
Biodiversità dell'Aquila del Corpo Forestale dello Stato ha anche appena
avviato la realizzazione di un progetto pilota di recupero e valorizzazione di
un tratto del Regio Tratturo L'Aquila-Foggia, nei pressi del suo Vivaio
Forestale di Barisciano, sulla base di un finanziamento della Regione Abruzzo
(Piano di Sviluppo Rurale – Misura 227 "conservazione e all'incremento
della biodiversità").
Entro il prossimo anno, circa due
chilometri del Tratturo Magno saranno resi fruibili al pubblico e adeguatamente
valorizzati, attraverso il miglioramento delle condizioni ambientali dell'area,
la ripulitura dell'intera superficie tratturale, il ripristino dei muretti a
secco, il recupero e la realizzazione degli antichi cippi lapidei sui bordi del
tratturo, la realizzazione di aree picnic e cartelli informativi lungo il
percorso, nonché la sua connessione con i punti di appoggio turistici e le
altre emergenze naturalistiche e storiche presenti nelle vicinanze e lungo il
tracciato tratturale.
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