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domenica 22 luglio 2012

I giorni della vendemmia di Marco Righi a Roseto Opera Prima


Approda al Roseto Opera Prima la storia di una piccola favola del cinema made in Italy che in pochi mesi è diventato un film rivelazione che sta girando i cinema italiani dal Nord al Sud. Un sogno che si avvera per il regista, Marco Righi, 29 anni, passati in gran parte a Reggio Emilia, un diploma da perito meccanico e la passione per il cinema. Per coltivarla ha fatto un corso di regia e uno di montaggio e firmato due corti e un documentario, prima di fare il grande salto.
Il suo film, I giorni della vendemmia, in programma domenica 22 luglio, è stato girato in due settimane nella campagna reggiana da un troupe di quasi trentenni. Davanti alla telecamera 10 attori tra cui la nonna del regista, Elide di 85 anni.
Il film ha debuttato a febbraio nelle sale con tre copie proiettate a Reggio Emilia, Modena e Parma. Eppure I giorni della vendemmia è stato visto in 22 festival di mezzo mondo ed è tornato a casa con otto riconoscimenti. Oltre al bollino di film di interesse culturale nazionale ottenuto dal ministero dei Beni culturali.
Ispirato allo scrittore correggese Pier Vittorio Tondelli, di cui una citazione da "Altri Libertini" apre il lungometraggio, I giorni della vendemmia comincia con la prematura scomparsa di Enrico Berlinguer (in una sequenza finale viene mostrato l' ultimo comizio di Padova del giugno 1984) e racconta l' educazione sentimentale dell' adolescente Elia (Marco D'Agostin), che vive insieme a un padre (Maurizio Tabani) con una forte inclinazione ideologica al marxismo, una madre molto cattolica (Claudia Botti), l'anziana nonna e un fratello maggiore Samuele (Gian Marco Tavani), sempre in giro per l'Europa, ex settantasettino ora giornalista musicale.

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